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Quali sono gli infissi a risparmio energetico

Pubblicato il 05/09/2016


Analizzando l'immagine termografica di qualsiasi edificio tradizionale, cioè non costruito secondo i recenti metodi costruttivi ad alta efficienza energetica, si nota immediatamente che le maggiori dispersioni termiche avvengono in corrispondenza dell'involucro esterno, e in particolare proprio di porte e finestre. 

Le bucature, necessarie per ovvie esigenze igieniche e funzionalità, costituiscono infatti una discontinuità inevitabile nelle pareti perimetrali e nei mesi invernali diventano una via privilegiata per la perdita di calore verso l'esterno e l'ingresso di aria fredda con conseguente creazione di spifferi.
Gli infissi hanno quindi un ruolo chiave nell'evitare questi problemi, e negli ultimi anni il progresso tecnologico ha portato all'introduzione sul mercato di numerosi modelli di porte e finestre ad alte prestazioni, in grado cioè di abbassare drasticamente le dispersioni termiche e contribuire al miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici.

Installando questi modelli nelle case passive di nuova costruzione o negli edifici esistenti si ottengono infatti numerosi vantaggi: conseguimento di una classe energetica molto favorevole o deciso miglioramento della classe energetica precedente (con conseguente aumento del valore di mercato dell'immobile); calo del fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale e il condizionamento estivo, con ovvi risparmi nella bolletta per la fornitura di energia elettrica e infine diminuzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera.

Tuttavia, l'installazione di tali infissi richiede anche alcune accortezze; infatti, proprio grazie al loro ottimo isolamento risultano quasi a tenuta stagna, perciò, specialmente in autunno e inverno occorre procedere a quotidiani ricambi di aria aprendo le finestre per evitare la formazione di umidità di condensa e infestazioni di muffe.

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